Strisce pedonali che ‘fluttuano’ o alimentate da pannelli fotovoltaici: le soluzioni più stravaganti applicate alla sicurezza stradale
L’innovativa quanto stravagante applicazione degli effetti ottici e della tecnologia agli attraversamenti pedonali ha già prodotto risultati incoraggianti in giro per il mondo, e non è escluso che certe novità possano un giorno arrivare anche in Italia: scopriamo cosa sono e come funzionano.
La sicurezza dei pedoni rappresenta uno dei punti centrali su cui è stato fondato il Codice della Strada, con la conseguente redazione di leggi finalizzate a proteggerli dal traffico. Protagoniste di questa tema sono state finora le strisce pedonali, che tutti conosciamo bene, almeno nella loro forma ‘tradizionale’ presente nelle nostre strade.
Diversi paesi stanno sperimentando soluzioni bizzarre per evolvere le classiche strisce a zebra, con l’obiettivo di aumentarne l’efficacia a favore della sicurezza pedonale nelle strade. In questo articolo riportiamo due esempi di innovazione anti convenzionale applicata alle strisce pedonali che hanno già prodotto risultati positivi, applicate rispettivamente nel Comune di Cambrils, in Spagna, ed in un piccolo paesino dell’Islanda, Isafjordur.
Le strisce pedonali hi-tech
Partiamo dal paese a noi più vicino: la Spagna. Nel Comune di Cambrils, situato nella comunità autonoma della Catalogna, sono state inserite delle strisce pedonali smart dotate di sensori a pressione e led fotovoltaici. Un sensore di pressione posizionato a terra aziona quindi il sistema quando un pedone vuole attraversare, attivando automaticamente ed immediatamente l’illuminazione delle strisce e della segnaletica verticale limitrofa alle strisce stesse. Il tutto è alimentato da una serie di pannelli fotovoltaici.
Questa soluzione hi-tech, inclusa nel progetto di smart city Urban Lab e messo a punto dall’azienda catalana Llumtraffic, ha già prodotto risultati in termini di numero di incidenti, secondo quanto dichiarato dai responsabili del progetto lanciato a Cambrils. Ma quanto costa questo impianto? Ben €10.000. Tale cifra è senza dubbio molto alta, ma il Comune di Cambrils ritiene ne valga pienamente la pena, anche perchè permetterebbe di risparmiare circa €3.000 di elettricità ogni anno, grazie ai pannelli fotovoltaici.
Le strisce pedonali tridimensionali
Nella cittadina islandese di Isafjordur sono state invece adottate delle particolari strisce pedonali tridimensionali, capaci di creare l’effetto ottico di trovarsi di fronte a ostacoli reali. Questa percezione visiva costringerebbe quindi gli automobilisti a sollevare il piede dall’acceleratore e quindi rallentare, in prossimità del passaggio pedonale.
Questa tecnica, molto più economica di quella precedentemente descritta, si basa completamente sulla pittura e sulla colorazione dell’asfalto. Anche per questo l’intenzione del Governo Islandese sarebbe quella di diffondere queste strisce in tutto il paese, in caso di risultati positivi a Isafjordur. Risultati che, secondo quanto dichiarato dal Comune, sarebbero già stati registrati nelle strade con limite di velocità a 30 km/h coinvolte dall’esperimento.
Certo, il traffico di un paesino dell’Islanda non è neanche paragonabile a quello che possiamo trovare nelle città italiane come Roma, Milano o Napoli. Inoltre, sperimentando soluzioni di questo tipo si rischia di esagerare creando situazioni difficili da gestire e da applicare, ma la buona notizia è l’intenzione condivisa di voler andare avanti sul tema della sicurezza. Ogni città dovrà probabilmente studiare soluzioni ad hoc con il proprio contesto sociale ed urbano, ma ciò che unisce tutti i paesi e tutte le strade sono senza dubbio la consapevolezza e la cultura stradale negli automobilisti e nei motociclisti, senza le quali qualsiasi soluzione risulterebbe solamente parziale.
Fonti: repubblica.it, utente Youtube Crazy Boom, motorionline.com
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