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Spesso sottovalutiamo il rischio e ce ne facciamo carico solo quando è diventato una difficile realtà da gestire.
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Iniziamo col dare una breve definizione: una rotatoria è un tipo di intersezione fra diverse strade sviluppato intorno ad uno spartitraffico circolare. Questo rappresenta una novità nel mondo della circolazione poiché trova la sua diffusione in epoca relativamente recente.
Fino a qualche decennio fa, in prossimità di ogni grande incrocio, la viabilità era regolamentata essenzialmente da questo strumento di segnalazione luminosa. Il semaforo lo conosciamo bene, con la luce rossa il veicolo deve stare fermo e rimettersi in movimento solo quando si accende la luce verde.
Se vuoi approfondire, ne abbiamo discusso qui: Buon compleanno semaforo!
A partire dagli anni ’90, in ritardo comunque rispetto agli altri Paesi europei, però le cose hanno iniziato a cambiare. In prossimità di sempre più incroci si è iniziato a sostituire la segnaletica semaforica con la costruzione di rotatorie. Da ricordare che la prima rotatoria in Italia viene costruita a Lecco nel 1989.
Questa progressiva sostituzione ovviamente non è casuale: le rotatorie portano diversi benefici rispetto ad altri tipo di segnalazioni.
Benefici economici: i semafori hanno continuamente bisogno di manutenzione e per funzionare hanno bisogno di energia elettrica.
Benefici sulla mobilità: in prossimità di una rotatoria, il conducente non deve fermarsi ogni volta aspettando il verde e questo ovviamente garantisce una fluidità maggiore del traffico automobilistico.
Trattandosi, come accennato prima, di una diffusione relativamente recente, non molti sanno come comportarsi quando si entra in una rotatoria. A scuola guida spesso non si approfondisce l’argomento e addirittura nel Codice della Strada non sono ancora presenti normative specifiche. Capite bene quanto sia facile andare in confusione.
Le rotatorie si distinguono in:
In queste rotonde mancano i segnali del dare precedenza e chi procede all’interno dell’anello deve dare precedenza a chi si immette.
È evidente che il sistema genera traffico e intasamento nell’intersezione.
In queste rotatorie chi entra trova il segnale di “dare la precedenza” pertanto deve lascia scorrere chi si trova all’interno dell’anello. Appare evidente che con questa soluzione la scorrevolezza del traffico è garantita ottenendo notevoli benefici poiché la rotonda rimarrà sempre libera.
Si possono trovare anche rotatorie nelle quali gli obblighi ed il diritto di precedenza non sono uniformi su tutti i bracci che portano all’anello per cui è fondamentale osservare la segnaletica presente. Tali rotatorie possono pertanto essere un miscuglio delle due precedenti.
Per entrare in una rotonda ovviamente dobbiamo mettere la freccia a sinistra, come se ci si immettesse in una qualsiasi strada. Quando invece si deve uscire dalla rotatoria dobbiamo usare la freccia a destra, che per buona convenzione andrebbe inserita un’uscita prima di quella che utilizzeremo.
Quando ci troviamo a percorrere rotatorie con più di una corsia, tendenzialmente dovremmo occupare la carreggiata più a destra. Nel caso ci volessimo spostare lo possiamo fare, sempre comunque utilizzando le frecce per segnalare i nostri spostamenti.
Nonostante la sempre più crescente diffusione nel territorio, le rotatorie possono ancora adesso rappresentare un problema per l’automobilista.
Per questo motivo il consiglio che diamo è quello di usare la massima cautela, di utilizzare le corsie della rotatoria senza tagliare la strada a nessuno e di segnalare gli spostamenti in anticipo.
La Carta di qualificazione del Conducente è un certificato professionale che si affianca alla patente di guida e serve per svolgere l’attività nel settore dell’autotrasporto.
Esistono due tipi di CQC: merci, necessaria per il trasporto di merci con massa a pieno carico superiori a 3,5 tonnellate e persone, per poter condurre professionalmente veicoli omologati per più di 9 passeggeri o mezzi di trasporto pubblico.
Ovviamente chi è interessato alle CQC può richiederne una in particolare o entrambe.
Inutile dire che la qualifica offra prospettive di lavoro interessanti, soprattutto negli ultimi anni, in cui si registra una mancanza di autotrasportatori.
La Carta di qualificazione del Conducente ha una durata specifica e alla scadenza va rinnovata. Vediamo insieme le tempistiche e i passaggi necessari per richiedere il rinnovo della CQC.
La CQC ha validità di 5 anni ed è rinnovabile frequentando un corso di formazione periodica.
I corsi possono essere frequentati a partire da 3 anni e 6 mesi prima della scadenza, durano 35 ore e sono tollerate max 3 ore di assenza.
Se invece inizi il corso quando hai già la CQC scaduta la nuova data di scadenza ti verrà calcolata in base alla data del rilascio dell’attestato di frequenza.
In caso di doppia abilitazione (merci e persone) il rinnovo dell’una in automatico riguarda anche l’altra.
I corsi possono essere svolti anche per via telematica, ma è importante avere l’attestato di frequenza.
Importante: non è previsto un esame finale.
I documenti necessari per richiedere il rinnovo della CQC indicati dal Ministero dei Trasporti sono:
I costi per rinnovare cambiano da autoscuola ad autoscuola e da regione a regione. Sono sicuramente più elevati rispetto al semplice rinnovo patente, perché in questo caso è richiesta la frequenza di un corso.
Ricorda, inoltre, che la guida di un veicolo senza aver conseguito la CQC comporta l’applicazione di una sanzione pecuniaria di una somma da 155 a 624 euro cui si va ad aggiungere la sanzione accessoria del fermo amministrativo del veicolo per 60 giorni.
Il triangolo: ovvero il “segnale mobile triangolare di pericolo”. Sì, questo è il suo nome corretto e il Codice della Strada impone di tenerlo sempre dentro il veicolo, pena sanzioni amministrative.
Lo strumento, fuori dai centri abitati, è utilizzato per segnalare agli altri automobilisti le eventuali situazioni di pericolo quando il proprio mezzo (o il proprio carico) rimane fermo nella carreggiata.
Quando la propria auto è coinvolta in un incidente oppure semplicemente è in panne, le regole per mettere correttamente il triangolo sono semplici: questo strumento va collocato a una distanza di almeno 50 metri, in modo da garantire maggiore visibilità agli altri automobilisti che sopraggiungono, e nella stessa carreggiata, ad almeno un metro dal bordo esterno.
Quando con la nostra auto ci troviamo in una situazione di emergenza, oltre al segnale mobile di pericolo dobbiamo indossare obbligatoriamente un giubbotto o in alternativa delle particolari bretelle rifrangenti ad alta visibilità.
Spesso di colore giallo fluorescente, devono necessariamente essere a norma. Attenzione, perché questo indumento va indossato non solo sulle carreggiate, ma anche se ci si trova in una corsia di emergenza o in una piazzola di sosta.
Invece, se ci si trova all’interno di un centro urbano, il Codice della Strada non impone il giubbotto.
Ricordate: questo strumento non sostituisce il triangolo, ma va solamente a integrare la segnaletica di pericolo.
Se si trasporta un bambino, è obbligatorio avere a bordo un seggiolino auto omologato. A stabilirlo è l’articolo 172 del Codice della Strada, che mantiene l’obbligo fino a quando il bambino non supera 1,50 metri di altezza. Fate attenzione, per chi non rispetta questa norma sono previste sanzioni da 80 fino a 323 euro, con una decurtazione di 5 punti della patente.
Dal 7 novembre 2019 il Codice della Strada introduce una grande novità: chi trasporta bambini con età inferiore a 4 anni dovrà necessariamente dotarsi di un dispositivo anti abbandono da collegare al seggiolino.
Quando si prova ad accendere l’auto, può accadere che la batteria non riesca a fornire alla vettura l’energia necessaria per muoversi. Vi è mai capitato? In tali casi per ripartire, la cosa migliore da fare è collegare la batteria scarica a un’altra funzionante. Ovviamente se il problema sussiste, è necessario rivolgersi a un meccanico.
I cavetti possono inoltre tornare utili anche per aiutare altri automobilisti in difficoltà.
Per finire questo breve elenco, non possiamo non citare alcuni piccoli oggetti da tenere in macchina per affrontare il viaggio in maniera serena.
Lampadine di riserva: durante il viaggio può accadere che si fulmini una lampadina (come ad esempio quella di una freccia) e questo può essere molto pericoloso. Inoltre, oltre al fattore rischio, il codice della strada prevede multe salate.
Fusibili: tenere a bordo una scorta di fusibili di ricambio può sempre essere utile nel caso vi si fermi il veicolo. Sapete sostituire un fusibile? Nel libretto di uso e manutenzione della nostra auto viene spiegato come fare.
Pronti? Dai anche un’occhiata ai nostri consigli sui controlli da effettuare sull’auto prima di partire.