Questa novità, accolta con molto entusiasmo dai ragazzi, aumenta di fatto la loro libertà e, conseguentemente, le loro responsabilità. Proprio per questo è importante conoscere bene gli scenari possibili in caso di incidente stradale.
Se un minore alla guida di un ciclomotore commette un incidente, infatti, oltre che a rischiare la propria vita e quella del suo passeggero – e questo è assolutamente il rischio più grande – indurrebbe anche il responsabile della sua sorveglianza a pagarne le conseguenze (ovvero le spese per danni sia materiali che morali), figura che salvo casi particolari corrisponde al genitore del guidatore.
I pericoli della strada e questa delega di responsabilità inducono quindi i genitori a porsi sempre di più la seguente domanda: “Mio figlio ha la testa sulle spalle per guidare?”. E a suggerire loro la risposta sono proprio i figli, con le loro personalità e la loro maturità. Anche perché rispondere a questa domanda davanti ad un giudice potrebbe essere meno semplice, oltre che inutile. Essere attenti e dimostrarsi all’altezza di una tale responsabilità non è quindi solamente un consiglio, ma il migliore modo di convincere i propri genitori a fidarsi di voi.
Specifichiamo infine che l’obiettivo di questo articolo non è di certo quello di spaventare i ragazzi ed i loro genitori, bensì quello di informarli, limitando quindi le probabilità che questi si trovino davanti a situazioni spiacevoli. Non c’è nulla di male nel viaggiare in due su un ciclomotore, ma trattandosi di un’azione che potrebbe coinvolgere altre persone (genitori, passeggero) è doveroso farlo con consapevolezza e nel pieno rispetto delle regole.