Cinema italiano: le 5 auto più famose
Le macchine sportive non sono solo protagoniste del cinema inglese o americano, ma hanno anche fatto la storia del cinema italiano.
Auto entrate a far parte dell’immaginario collettivo, che ben rappresentano la realtà culturale, economica e sociale dell’Italia del periodo.
Ecco, quindi, le 5 auto che hanno fatto la storia del cinema nostrano:
– La Lancia Aurelia B24 S del Sorpasso, capolavoro di Dino Risi con Vittorio Gasmann e Jean Louis Trintignat.
Se a fine anni ‘50 questo modello era il simbolo dell’eleganza e della raffinatezza, anche grazie al film, si trasforma nell’ideale dell’auto aggressiva e potente.
La macchina fu più volte danneggiata durante le riprese proprio da Gasmann, e fu venduta all’asta per quasi un milione di euro, dimostrazione del valore affettivo ed emozionale.
– La Fiat Ritmo, uno dei veicoli cult del cinema italiano.
Protagonista di commedie, film d’azione, pellicole drammatiche e serie tv di successo come La Piovra con Michele Placido.
La Ritmo, vittima di esplosioni, di esilaranti scene comiche, di inseguimenti al cardiopalma, è una delle automobili maggiormente utilizzate dalla cinematografia italiana degli anni ’80.
Principalmente presente nelle commedie come Acqua e Sapone con Carlo Verdone e la Sora Lella, ma anche in “Bomber” con Bud Spencer e Jerry Calà e tanti altri bellissimi film del periodo.
La Fiat Ritmo diventa emblema della mobilità italiana degli anni ‘80, ben rappresentata dalle pellicole che hanno divertito intere generazioni e che ancora oggi intrattengono chi ama la commedia italiana.
– E a proposito di commedia, come non menzionare l’Autobianchi Bianchina Berlina, conosciuta meglio come l’auto di Fantozzi?
Un’auto diventata emblema della “nuvoletta” della sfiga, anche se, non ci crederai, in quegli anni era la variante chic della Fiat500.
Tra il 1962 e il 1969 furono prodotti circa 69.000 esemplari.
Al di là della fama cinematografica, la Bianchina era un’auto con una buona abitabilità, affidabile e con finiture curate.
– La Fiat 500 Giardiniera. Chi non ricorda il grande Alberto Sordi nel “Un Borghese piccolo piccolo”?
Con la sua 500 Giovanni-Sordi, forza il blocco per la costruzione della Tangenziale Est per raggiungere il centro di Roma.
La Giardiniera sfida l’ingorgo davanti al Ministero alla ricerca di un parcheggio, rappresentando la follia metropolitana che Monicelli racconta così bene.
– Sicuramente meno blasonata delle precedenti, la Daewoo Nubira, protagonista del film di Aldo, Giovanni e Giacomo “Tre uomini e una gamba”.
L’auto, detta “Il Paradiso della Brugola”, è il mezzo che progressivamente si distrugge, si sporca e viene fiaccato come lo spirito dei tre che la usano per spostarsi da Milano a Gallipoli per un matrimonio che sembra una condanna.
I tre protagonisti vivranno diverse esperienze, spesso all’interno dell’auto, anzi è come se l’auto fosse la metafora abbozzata della loro frustrazione prima e della loro libertà tramite la fuga poi.
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